mercoledì 27 agosto 2008

Federalismo/ Vendola: Bozza Calderoli non è una barbarie

Politica
PRC: FERRERO, GIOVEDI' SIT-IN DAVANTI PALAZZO CHIGI
Roma, 26 ago. - (Adnkronos) - Una rappresentanza di Rifondazione comunista organizzera' giovedi' mattina, a partire dalle 11 e 30 davanti palazzo Chigi, un sit-in di protesta in occasione della prima riunione del Consiglio dei ministri. Lo si apprende da una nota dell'ufficio stampa del leader del Prc, Paolo Ferrero. Una manifestazione "pacifica", "contro il governo delle destre". I motivi del sit-in sono tre: "per dire no a una 'legge truffa', quella che il governo prospetta di approvare per le elezioni europee, visto che prevede l'abolizione delle preferenze e l'introduzione di una soglia di sbarramento che ha l'unico scopo di espellere dall'Europarlamento la voce, le posizioni e le battaglie della sinistra italiana". "Per dire no -prosegue Ferrero- a un federalismo egoista, quello che si va delineando all'interno della riforma federalista propugnata dal governo delle destre. E per dire no all'aumento indiscriminato di prezzi e tariffe che stanno colpendo in modo indiscriminato e micidiale i lavoratori e i pensionati italiani".

(Vco/Gs/Adnkronos)

26-AGO-08 19:15




Il Sud affronti la sfida, è possibilità di autoriformarsi


Roma, 25 ago. (Apcom) - Si dichiara propenso alla sfida del federalismo fiscale il governatore della Puglia Nichi Vendola, che in una intervista su 'Il Mattino' spinge il Sud a decidere se "sabotare il federalismo per minimizzare i danni, facendosi condizionare dalla paura" oppure "trovare la bussola del coraggio e diventare protagonista di questa sfida come occasione per autoriformarsi, risanare le proprie finanze e rivoluzionare le classi dirigenti". Opta per l'azione di coraggio Vendola: "Occorre lanciarsi nella sfida. Ma a patto che si voli alto, deponendo bandiere e trombette". Fiducioso nel Mezzogiorno pronto per la prova, avverte comunque che "Nord e Sud non possono certo trovarsi in equilibrio perché trovano un'intesa due alleati come Calderoli e Lombardo. Occorre una discussione seria, profonda e reale".
Per l'esponente di Rifondazione Comunista bisognerà evitare la logica di ridimensionare i danni al Sud, che potrebbe pagare il prezzo più alto, altrimenti "sarebbe meglio un'altra tattica, quella del sabotaggio". Ma Vendola è convinto che da questa riforma il Sud possa guadagnarci "a patto che sia l'occasione per fare luce sul Mezzogiorno, illuminare gli spigoli bui in cui si annidano parassitismo delle classi dirigenti, dissipazione delle risorse, sprechi, corruzione e malgoverno".
Che la proposta di riforma parta da un partito come la Lega Nord che secondo il governatore dell Puglia "non è più quel fenomeno naif e un po' barbarico degli esordi", non lo spaventa e addirittura arriva a considerare "la proposta Calderoli più accettabile di quella del governo Prodi". Spiega Vendola che "la Lega fa fino in fondo la sua parte di partner speciale e irregolare della coalizione di centrodestra. Ma c'è stato uno sforzo per superare atteggiamenti fondamentalisti. Se la discussione fosse partita dalla bozza di Bossi o della regione Lombardia non cisarebbe stata partita. Quella proposta non c'è più e i gesti, in politica, contano". Non lo spaventa neanche il passaggio dal criterio della spesa storica a quello dei costi standard: "A noi pugliesi - ha detto - questo passaggio preoccupa forse meno che ad altre regioni. Per la sanità, ad esempio, abbiamo la spesa media procapite più bassa d'Italia. Ma ripeto, il punto di partenza del ragionamento non può essere questo. Perché se la riforma diventa solo una questione di dare e avere, con regioni che guadagnano ed altre che perdono, e con la prospettiva della recessione, non si va da nessuna parte".
Ma il punto non è se Vendola si fidi o meno di Bossi, Calderoli o la Lega, piuttosto "non si deve procedere né con atti di fede né con anatemi preventivi. Ben venga il federalismo. Ma - e subito pone i suoi paletti - dico fin da ora no al federalismo dove ognuno, magari, vuole piazzare le proprie bandierine, la Lega per il Nord e noi per il Sud".
Tantomeno si tratta di una questione di dialogo tra Pd, centrosinistra e maggioranza: "Questa è una cosa che davvero non capisco. Chissà perché solo in Italia si dibatte se ci deve essere o no il dialogo. Dialogo non significa resa all'avversario. Se il dibattito sul federalismo vive solo come termometro della febbre nei rapporti fra i due schieramenti, è sconfortante. Tutto si riduce a gossip. Deve trasformarsi, invece, in un grande disegno di riforma del Paese e del Mezzogiorno. Altrimenti, meglio lasciar perdere".




(Guardate il video da 1 minuto e mezzo in poi...)

4 commenti:

Anonimo ha detto...

per carità, ora pure filo bossiani

Anonimo ha detto...

se ferrero organizzasse un sit-in per riportare l'attenzione sui diritti negati agli omosessuali, vendola non parteciperebbe. pare sia questa la linea che sta seguendo il secondo documento. sic!

Mauro Piredda ha detto...

Retroscena/ Rompere il Prc, recuperare la sinistra. Ecco il progetto segreto di Veltroni
Giovedí 28.08.2008 08:50

affaritaliani.it

Nel Palazzo se ne parla. Da settimane ormai. Il progetto, tutto ancora da definire nei suoi dettagli, avrebbe già avuto il via libera di Walter Veltroni. Il segretario del Partito Democratico, anche sulla spinta di Massimo D'Alema, vede con favore la riapertura di un dialogo con la sinistra. Ma non con quelli che andavano in piazza contro Prodi e non con chi urla nelle piazze "Mai al governo!".

Ed così che al Loft guardano con grande attenzione al progetto di costituente di Sinistra Democratica, la formazione più a "destra" dell'Arcobaleno formata da chi all'ultimo congresso dei Ds decise di non aderire al Pd. In sostanza da Mussi a Salvi passando per Angius. Tra Claudio Fava, il leader di Sd, e l'ex sindaco di Roma c'è poi una lunghissima amicizia e un ottimo rapporto personale. Il progetto sarebbe quello di riunificare tutti colore che intendono riallacciare i rapporti con i Democratici, senza però entrare direttamente nel partito di Veltroni.

Un po' come i Socialisti di Riccardo Nencini. Attorno a Sinistra Democratica dovrebbero convergere una parte dei Verdi, quella che fa capo alla neo-portavoce Francescato (non Cento e neanche Pecoraro Scanio) e soprattutto la fetta di Rifondazione Comunista che si riconosce in Nichi Vendola. In teoria il Governatore della Puglia intende aspettare le elezioni europee e, in caso di probabile flop della gestione di Ferrero, abbandonare il Prc per riavvicinarsi al Partito Democratico via Sd.

Ma la sempre più probabile soglia di sbarramento per le votazioni dell'Europarlamento (soprattutto se fosse al 4%) potrebbe accelerare il processo di disgregazione della sinistra. Da sola Sd non andrebbe da nessuna parte e Vendola rischierebbe di essere la minoranza di un partito bastonato per la seconda volta.

Ed è per questo che, in base alle decisioni sulla legge elettorale per Bruxelles, potrebbe nascere molto presto questa costituente pronta a dialogare in futuro con Veltroni (alle Amministrative ma anche in prospettiva alle Politiche), debuttando alle Europee. All'estrema sinistra resterebbe la parte di Rifondazione che fa capo a Ferrero, i Comunisti Italiani che considerano il Pd come il fumo negli occhi (Rizzo in testa) e una fetta di Verdi 'oltranzisti'. Magari pronti a ricongiungersi con il Partito Comunista dei Lavoratori di Ferrando, per una sinistra classista, proletaria e di lotta.

Mauro Piredda ha detto...

se volete guardare come vendola fa a pezzi il partito alla festa di sd andate su www.sinistra-democratica.it