Sedicenne tolto alla madre
perché milita in Rifondazione
di GIOVANNA CASADIO
Gli dicono che somiglia a Scamarcio, l'attore. A sedici anni, fa piacere. Ma ha promesso che oggi si taglia i capelli arruffati e magari non lo bollano più come comunista. Circolo Tienanmen, tessera dei Giovani comunisti, trovata da l padre, fotocopiata dai servizi sociali, allegata all'ordinanza del Tribunale di Catania,
Quindi, M. P. - che preferisce non essere citato con il suo nome, visto che lui, ragazzo esuberante, lo conoscono un po' tutti a Catania - è stato di fatto accusato di essere comunista rifondarolo, uno che frequenta "luoghi di ritrovo giovanili dove è diffuso l'uso di sostanze alcoliche e psicotrope", dove cioè c'è il sospetto che si be vano birre e si fumino spinelli. Nel giudizio degli assistenti sociali, le cose stanno pure peggio perché i comunisti sono "estremisti, il segretario del circolo è un maggiorenne che pare abbia provveduto a convincere all'iscrizione e all'attivismo altri ragazzi", tra cui l'amico del cuore del sedicenne, anche lui una testa matta che lo trascina nella vita "senza regole". Non è l'unica ragione, ovvio, per far pendere la bilancia della contesa sull'affido dalla parte paterna, ma la militanza comunista è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. M. P. è stato tolto alla madre e ora assegnato al padre, insieme al fratello più piccolo.
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Tolto alla madre perché comunista "Papà vuol fare guerra a mamma"
CATANIA - "Mio padre ha preso spunto dalla mia tessera di giovane comunista per sostenere che mia madre non è in grado di badare a me, perché i comunisti sono persone che portano i figli su una brutta strada". Rompe il silenzio e difende la madre, il sedicenne che i giudici di Catania hanno affidato al padre con un provvedimento che nelle motivazioni cita l'iscrizione del minore al circolo Tienanmen dei Giovani comunisti. Sulla vicenda fanno sentire la loro voce anche l'ex presidente della Camera Fausto Bertinotti e il leader del Pdci Oliviero Diliberto. Il segretario di Rifondazione, Paolo Ferrero chiede l'intervento del capo dello Stato. Ma il giudice che ha firmato l'ordinanza smentisce tutto: "Nessun riferimento diretto o indiretto alla militanza politica del ragazzo".
Il ragazzo, che stamattina ha tagliato i lunghi capelli, ha rivelato alcuni particolari della sua storia. "Dovrei stare con mio padre, ma dopo un'aggressione che ho subito, ho deciso di andare da mia madre", afferma, e del genitore dice: "Lui non fa altro che associare i comunisti, detto in tono dispregiativo, sempre con droga, spinelli, alcol, insomma una vita sbandata, sregolata, da non seguire, mentre invece io mi trovo bene con il mio gruppo. Le nostre idee da quando io sono cresciuto sono cambiate: io frequento un liceo che ha idee di sinistra invece lui detesta i comunisti".
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CATANIA: GRASSI (PRC) SU CASO RAGAZZO PRC, OCCORRE SEGNALE FORTE
TRIBUNALE RITIRI ORDINANZA O ISCRITTI A PARTITI COMUNISTI SI CONSIDERINO FUORILEGGE Roma, 20 ago.
(Adnkronos) - «Quello che è accaduto a Catania è un fatto di una gravità inaudita. Sulla base di una relazione dei servizi sociali (cioè di una struttura pubblica), il Tribunale di Catania ha motivato la sottrazione dell'affido di un ragazzo sedicenne alla madre con l'argomentazione, tra le altre, che egli è iscritto ai Giovani Comunisti del Prc. Delle due l'una: o l'ordinanza viene immediatamente ritirata oppure si accetta il principio per il quale aderire ad un partito comunista costituisce fattispecie di reato». Lo sottolinea Claudio Grassi, esponente del Prc e e coordinatore nazionale area «Essere comunisti». «Facciamo appello -aggiunge- alla sensibilità democratica del Paese e alle istituzioni: serve un segnale forte, immediato, una denuncia politica e una grande mobilitazione sociale. Altrimenti ne dovremmo dedurre che in Italia non c'è più democrazia e che tutti noi, facenti parte di 'gruppi di estremistì, come ci definisce il Tribunale di Catania saremo a breve nelle condizioni di essere posti fuori legge e, perchè no?, condannati da un nuovo Tribunale specialeì».
(Rre/Col/Adnkronos) 20-AGO-08 16:37
20 commenti:
BERTINOTTI BOICOTTA LA CINA
da il manifesto 22 Agosto 2008
Se il Dalai Lama ha invitato a non boicottare i Giochi olimpici di Pechino, dissociandosi dall'appello degli esuli tibetani - «Il popolo cinese deve essere fiero dei Giochi. La Cina si merita di ospitare le Olimpiadi, ma la comunità internazionale ha il dovere morale di ricordare a Pechino di essere un buon anfitrione» ha affermato il leader spirituale buddista qualche tempo fa - Fausto Bertinotti non è dello stesso pare. Ieri l'ex presidente della camera, durante un dibattito con Vito Mancuso, Giulio Giorello ed Enrico Cisnetto a «Cortina InConTra 08», un palco irrinunciabile per guru e intellettuali politici in questi giorni di fine estate, ha detto: «Quello delle Olimpiadi a Pechino francamente - (era tanto che non si sentiva il suo francamente) - è uno scandalo. È uno scandalo: la legge del mercato invade una manifestazione sportiva. La Cina entra nel novero del sistema anche se viola diritti umani». Sulla Cina, Bertinotti rileva che nonostante i progressi economici del Paese, «là oggi molti muoiono perché altri si arricchiscano. Insomma, se mi dicessero di andare ad abitare in Cina, sinceramente risponderei: no grazie».
Paxi Traballu Libertadi, Soleminis dal 21 al 24 Agosto
primo festival
Festa de sa Paxi, Traballu e Libertadi
Soleminis 21, 22, 23, 24 Agosto 2008
"Nosatrus beneus de atesu
e lottaus de sempri pro
paxi traballu e libertadi"
Giovedì 21
ore 21:45 presentazione del programma della festa
ore 22:00 concerto Istentales
Venerdì 22
ore 21:30 concerto delle Locande Squallide e dei Pirlo Pop
seguiranno alle ore 23:00 i Reverendo Jones
Sabato 23
ore 17:00 dibattito sul lavoro in Sardegna
con Enzo Costa, CGIL e Luciano Uras, PRC
ore 22:00 serata musicale con La Romagna
Domenica 24
ore 17:00 dibattito sulla Pace con Paolo Pisu, PRC
ore 22:00 Concerto dei Tamurita
Ricordiamo che durante il periodo della festa sarà aperta l'area ristoro, con panini, salsicce, pesci e bibite, la sottoscrizione a premi e una mostra sui temi della festa. Sabato 23 e Domenica 24 dalle ore 17:00 alle ore 19:00 presso la sala conferenze del centro polifunzionale, si terranno i dibattiti, caratterizzati dai temi fondamentali della festa. Tutti i giorni a partire dalle ore 17:00 presso la Piazza Gramsci, ci sarà intrattenimento per i più piccoli.
Il giudice ha ragione!!
Articolo di Simone Oggionni per Liberazione (22/08/08)
http://gc.rifondagenova.net/index.php?option=com_content&task=view&id=959&Itemid=2
Perchè avete tolto il mio commento,questa è censura!
Ribadisco:
1) questo blog non fà neanchè 30 contatti al dì
2) gli amministrattori non lo aggiornano mai,liscia invece lo aggiornava quasi ogni giorno
Anziché lamentarti perché non mandi un contributo??
Le censure avvengono sui commenti in cui ci sono solo insulti verso i compagni, non apriamo in questa sede una discussione che dovrebbe andare oltre la pesudo retorica che cerchi di fare con questo tuo commento.
Liscia aggiornava costantemente il blog, è vero, tutti i compagni possono inviare i loro contributi al blog, Liscia come altri può fare altrettanto, inoltre è Agosto per tutti fino a prova contraria.
L'identificazione del blog dei giovani in un solo compagno è finita, se il blog è una merda è anche colpa tua.
Evitiamo di fare i trotzkisti...
Quelli di liscia erano tempi d'oro
Se il blog è una merda non è assolutamente colpa mia,perchè se facciam questo discorso allora è colpa mia anche per tutti i blog che su internet fanno cagare.
Poi cosa vuol dire è sempre agosto, la lotta non va mai in vacanza.
Vicenza: Scoperti otto lavoratori «schiavi» nel capannone di famiglia di un assessore del Carroccio a Cartigliano
Un laboratorio con le finestre oscurate, dormivano in una botola, al lavoro giorno e notte
(25 agosto 2008)
La legge del taglione applicata alla Lega alla veneta. Effetto boomerang clamoroso per chi predica la legge dei paròni in casa nostra e razzola la propaganda anti-immigrati. Renato Zanetti, 57 anni, assessore alle attività produttive e presidente degli artigiani di Cartigliano, nel vicentino, «ospitava» nel capannone di famiglia il più classico dei laboratori «made in China». E' l'imprenditoria tipica del Nordest che sbraita in difesa del modello indigeno e dimentica allegramente la coerenza di fronte ad un po' di schei.
Così in quest'angolo di vicentino (3.700 anime) spunta il leghista «cinese». Di giorno gridava all'invasione dei prodotti dell'Oriente, di notte ospitava gli «schiavi» con gli occhi a mandorla a trecento metri da casa. Renato Zanetti la considerava una sorta di «risarcimento danni» fai-da-te: qualche anno fa aveva dovuto chiudere l'azienda nel ramo della ceramica proprio per colpa dei cinesi, dai quali incassava l' affitto per il piccolo immobile inutilizzato in via Duca di Modena.
Se non fosse stato per il rumore dei macchinari, anche nel cuore della notte, non li avrebbero mai scoperti. Ma le finestre perennemente oscurate e l'apparente assenza di vita nello stabile dell'assessore hanno insospettito la Guardia di finanza di Bassano del Grappa. Mercoledì, dopo giorni di appostamenti, il blitz degli uomini del capitano Danilo Toma ha svelato le terribili condizioni di lavoro dei cinesi della Lega, e la singolare doppia vita dell'assessore.
Ma le manette sono scattate solo per tre cittadini col passaporto di Pechino: Yu Weizhang, la responsabile «de facto» del laboratorio clandestino, Yu Sao We e Zhen Cong, due operai accusati di aver violato la Bossi-Fini. Zanetti, al contrario di Zhou Aihua, titolare dell'azienda già in carcere a Verona, non è nemmeno indagato: il contratto d'affitto del capannone della vergogna era regolare.
La scena che si è materializzata agli occhi dei finanzieri dopo l'irruzione nello stabile è raccapricciante. Nella densa cortina di polvere, tra cumuli di rifiuti e scarti della lavorazione, c'erano le sagome di otto immigrati cinesi: quattro donne e quattro uomini praticamente ridotti alla condizione di schiavitù, che in silenzio e a schiena bassa facevano girare a pieno regime i vecchi telai nascosti dalle pile di vestiti. «Tessevano senza sosta montagne di capi da confezionare, circondati dal degrado più totale. Quando ci hanno visto si sono improvvisamente agitati: hanno iniziato a correre e a gridare. Ma l'aspetto che ci ha colpito di più è stato il "doppio fondo" che abbiamo trovato sul muro del capannone. Da una botola nascosta si accedeva alle stanze "da letto", di cui una piccolissima: pochi metri quadri con i letti ammassati e un puzzo incredibile», afferma l'ufficiale delle Fiamme gialle.
Il doppio fondo che non ti aspetti, come la militanza leghista e part-time dell'assessore di Cartigliano. Adesso cade dalle nuvole: «Cosa combinassero là dentro i cinesi davvero non lo sapevo», giura. E precisa: «So solo che le loro attività non disturbavano nessuno. Certo, sapevo che lavoravano anche di notte, proprio come le formiche. Avevo visto che avevano perfino messo le tende alle finestre e non aprivano mai la porta.
Ma consideravamo l'affitto mensile che ci pagavano come una specie di compensazione - ammette Zanetti - In fondo, è proprio per colpa della Cina che abbiamo dovuto chiudere la nostra attività originaria».
Ammissioni che colpiscono come uno schiaffo il sindaco (anche lui padano) Germano Racchella: «La scoperta del laboratorio clandestino nello stabile dell'assessore Zanetti è una vera e propria mazzata che cade in testa al comune. Non me l'aspettavo: e devo dire che sono sorpreso più come leghista che in veste di cittadino».
Ieri Racchella ha convocato un summit d'urgenza con i vertici locali della Lega Nord. L'assessore adesso parla a ruota libera. Precisa, aggiusta, corregge gli inquietanti particolari. Per lui era tutto regolare: «La titolare si era rivolta a noi la scorsa primavera perché era stata costretta ad abbandonare la precedente sede. Ne stava cercando urgentemente un'altra, ed era venuta casualmente a conoscenza della disponibilità del nostro capannone. Abbiamo controllato bene le sue credenziali. Come potevamo immaginare cosa stava facendo là dentro: era iscritta alla Camera di Commercio e i dipendenti erano a posto con il permesso di soggiorno».
VICENZA 23 Agosto 2008
Sebastiano Canetta
Ernesto Milanesi
fonte: il manifesto 23 Agosto 2008
un fan del blog di liscia è Farina
oppure deriu72
cosa vuole dire evitiamo di fare i trotzkysti?? cosa dobbiamo fare gli stalinisti?? perchè se dobbiamo farlo x questo blog la vedo male
cumpà marco......prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr
compa marco,per questo blog la vedo male in ogni caso...
Dottor X, non ti curar di loro, questi sono quelli che non fanno mai un cazzo e quando qualcuno si muove sono sempre pronti a dire che si potrebbe fare meglio;
questi sono quelli per i quali liscia ha smesso di fare il blog stanco del loro modo di fare e delle loro diffamazioni;
questi? sono loro. Vai avanti per la tua strada... è solo invidia.
Ciao, che idea vi siete fatti della situazione del caucaso, siete favorevoli o contrari all'indipendenza dell 'Ossezia del Sud e l'Abkhazia
RIVOGLIAMO LISCIA!
LISCIA!
LISCIA!
LISCIA!
bisogna fare la damnation memoriae a liscia
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