"Comunismo è una parola indicibile. se fermi qualcuno per strada e gli dici: io sono comunista, quello non ti capisce". queste parole, come anticipato da una agenzia, sarebbero state dette da Fausto Bertinotti nel nuovo libro di Vespa.
Se penso che Bertinotti è stato segretario per 12 anni di un partito comunista, che ha guidato alle ultime elezioni uno schieramento elettorale all'interno del quale erano rappresentati due partiti comunisti, che ha scritto libri dove si rivendicano le idealità del comunismo, trovo quella frase oltre che indicibile, anche incredibile. Mi chiedo anche cosa potranno pensare quelle migliaia di compagni e quei milioni di elettori che per anni hanno identificato la figura di Bertinotti con quella di Rifondazione comunista. Sarà una nuova delusione, un nuovo colpo alla ridottissima credibilità che hanno i gruppi dirigenti della sinistra. Si parla tanto di crisi della politica, di distacco tra rappresentanti e rappresentati: questa frase di Bertinotti la alimenta all'ennesima potenza. Al contrario, io penso che mai come oggi ci sia bisogno di comunismo. Lo dimostra il fallimento clamoroso del capitalismo che si consuma in queste ore nelle Borse di tutto il mondo, a partire da quella statunitense; lo conferma il fatto che i liberisti si trasformano in statalisti pur di salvare i propri interessi. Il comunismo non è una parola indicibile, ma una grande idea di trasformazione per la quale vale la pena ancora di impegnarsi e lottare. Anche questo ha detto il recente congresso di Rifondazione comunista sconfiggendo le ipotesi - sostenute appunto anche da Bertinotti - di un suo superamento.
Claudio Grassi, segreteria nazionale comunicato stampa 3/10/2008
Dichiarazione di Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc.
FERRERO, PRC: FAUSTO, COMUNISMO NON E' PAROLA INDICIBILE. PRC LAVORA DA SEMPRE PER SUA RIQUALIFICAZIONE. ANCHE A PARTIRE DALLA QUESTIONE MORALE.
Leggo da una nota di agenzia dell'anticipazione del nuovo libro di Bruno Vespa in cui Fausto Bertinotti sostiene che "il comunismo è diventata parola indicibile". A differenza di Fausto, continuo a pensare che la parola comunismo sia evocativa e utile per illustrare il cammino di una lotta secolare, quella per l'eguaglianza e la libertà. Inoltre, se il problema è il logoramento di alcune parole, anche alcune che Fausto ha usato più volte con forza, come ad esempio la parola socialismo, non mi pare che stiano messe molto meglio della parola comunismo, anzi. Proprio per questo il nostro partito si chiama Rifondazione comunista, perché puntiamo e cerchiamo di elaborare, ormai da decenni, una riqualificazione anche delle parole, oltre che delle scelte e degli impegni politici che ne conseguono.
Infine, è la stessa parola politica e l'intera classe politica che oggi viene giudicata, dalla gente comune, alla stregua di una parolaccia. Questo dato di fatto, però, non mi porta a dire che bisogna abbandonare il campo dalla politica e la lotta per il cambiamento della politica. Anzi, proprio per questo motivo ritengo che la questione morale sia un punto centrale della ricostruzione della stessa credibilità della parola politica. Mi dispiace solo che lo capisca bene Di Pietro, e non Fausto.
BERTINOTTI: COMUNISMO PAROLA INDICIBILE, ORA SERVE COSTITUENTE =
(AGI) - Roma, 3 ott. - "Comunismo e' una parola indicibile. Se fermi qualcuno per strada e gli dici: io sono comunista, quello non ti capisce". E' quanto spiega Fausto Bertinotti, ex leader di Rifondazione comunista, nel libro di Bruno Vespa, "Viaggio in un Italia diversa", uscito oggi da Mondadori-Rai Eri. Nel libro Vespa scrive: "Di qui la necessita' di una nuova costituente di sinistra. Di qui, secondo Bertinotti l'errore di Ferrero di guardare con simpatia a Di Pietro 'perche' non ti fermi piu' se dal comunismo precipiti nel populismo'". Bertinotti inoltre "riconosce che nessuno, a parte la Caritas 'ha capito davvero per tempo quale tragedia sociale abbia prodotto la perdita di potere d'acquisto dei salari. Perche' tutto questo disastro rovinato addosso alla sinistra? Innanzitutto perche', vista la nostra efficacia ci hanno considerato inutili. Il governo dell' Unione ha colpito l'unica risorsa della sinistra radicale: il suo deposito di coerenza e credibilita''. La conclusione: pur essendo stato fatto cadere da destra, anche per la sinistra questo governo ha avuto un bilancio impresentabile". E Prodi, chiede Vespa? "C'e' sempre stata una sua sordita'. Nelle rare occasioni in cui si sono fatte valere un cambio di passo, mi e' sembrato impossibile averne un riscontro".
Quando Vespa gli chiede che senso ha oggi la parola "comunismo" l'ex presidente dela Camera risponde: "Ripropone innanzitutto il tema dell'uguaglianza in una situazione in cui la disuguaglianza sembra diventata un fenomeno naturale. C'e' un'idea per la quale i ricchi hanno ragione e i poveri torto. In secondo luogo, il comunismo ripropone in modo forte l'idea di liberta' contro ogni discriminazione di genere, razza, religione, orientamento sessuale. Compito del comunismo e' tenere insieme la questione dei diritti sociali e dei diritti civili. Infine, la lotta allo sfruttamento. Non basta la sola redistribuzione del reddito attraverso lo Stato, serve la lotta alle gerarchie insite nell'organizzazione sociale".
Alla domanda di Vespa "Una volta il comunismo aveva come obiettivo la proprieta' statale dei mezzi di produzione. E' un tema archiviato?", Bertinotti risponde: "Niente affatto. Intanto, proprieta' pubblica non significa necessariamente proprieta' statale. Basti pensare agli acquedotti comunali. Se non abbiamo una visione statalista della proprieta' pubblica, puntiamo tuttavia al superamento della proprieta' privata. Questo e' assolutamente possibile, e la crisi economica ce lo sta dimostrando. Marx diceva: noi oggi siamo nel campo della proprieta' privata, forse arriveremo a forme di p roprieta' pubblica e poi a un tipo di proprieta' individuale contrapposta a quella privata, in cui ogni individuo venga messo nelle condizioni di uguaglianza di essere proprietario di se stesso, al di fuori di ogni meccanismo di sfruttamento".
"Per Ferrero - spiega Vespa - sono impensabili oggi nuovi accordi di governo con Pd e ci sono problemi anche nelle giunte locali: 'non e' pensabile - ribatte Bertinotti - fare nella stessa provincia accordi con noi e con l'Udc'". "Un esempio di dissenso marcato", replica Vespa? "Bologna. Al comune andremo separati - spiega Bertinotti - . Alla provincia andiamo d'accordo. Qualcuno nel Pd pensa a rendere omogenee le giunte del comune, dove non ci siamo, con quelle della provincia, e magari domani della regione. Se sara' cosi', si scordino di allearsi con noi nei comuni limitrofi, dove i nostri voti servono per vincere". (AGI) Red 031415 OTT 08
Bertinotti. Quando ripenso che questa sciantosa da salotto buono è stato il nostro segretario per tanto tempo mi vengono gli incubi. Per fortuna ce lo siamo levati dagli zebedei. Ce lo vedrei bene a discutere nelle trasmissioni di Maria De Filippi.
mah...sono alcuni mesi che per così dire, faccio vita privata. Quando a "Porta a Porta" ho sentito parlare di "iato", ho capito immediatamente che avremmo straperso le elezioni. Devo anche dire, che dalle parti dei (mi dicono) vincitori del congresso, il lessico non cambia granchè... Credo si sia perso il senso vero e popolare di sinistra. Auguri.
I Giovani Comunisti della Sardegna sono orgogliosi di ricordare l'ottima festa svoltasi il 5 Agosto al Terrapieno di Cagliari, con una partecipazione di oltre 1500 persone si è dato prova che lavorando efficacemente su temi importanti come l'antifascismo e contro le politiche razziste e xenofobe dell'attuale governo, è possibile instaurare ragionamento politico con la società tutta.
5 commenti:
"Comunismo è una parola indicibile. se fermi qualcuno per strada e gli dici: io sono comunista, quello non ti capisce". queste parole, come anticipato da una agenzia, sarebbero state dette da Fausto Bertinotti nel nuovo libro di Vespa.
Se penso che Bertinotti è stato segretario per 12 anni di un partito comunista, che ha guidato alle ultime elezioni uno schieramento elettorale all'interno del quale erano rappresentati due partiti comunisti, che ha scritto libri dove si rivendicano le idealità del comunismo, trovo quella frase oltre che indicibile, anche incredibile.
Mi chiedo anche cosa potranno pensare quelle migliaia di compagni e quei milioni di elettori che per anni hanno identificato la figura di Bertinotti con quella di Rifondazione comunista. Sarà una nuova delusione, un nuovo colpo alla ridottissima credibilità che hanno i gruppi dirigenti della sinistra.
Si parla tanto di crisi della politica, di distacco tra rappresentanti e rappresentati: questa frase di Bertinotti la alimenta all'ennesima potenza. Al contrario, io penso che mai come oggi ci sia bisogno di comunismo. Lo dimostra il fallimento clamoroso del capitalismo che si consuma in queste ore nelle Borse di tutto il mondo, a partire da quella statunitense; lo conferma il fatto che i liberisti si trasformano in statalisti pur di salvare i propri interessi. Il comunismo non è una parola indicibile, ma una grande idea di trasformazione per la quale vale la pena ancora di impegnarsi e lottare. Anche questo ha detto il recente congresso di Rifondazione comunista sconfiggendo le ipotesi - sostenute appunto anche da Bertinotti - di un suo superamento.
Claudio Grassi, segreteria nazionale comunicato stampa 3/10/2008
Dichiarazione di Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc.
FERRERO, PRC: FAUSTO, COMUNISMO NON E' PAROLA INDICIBILE.
PRC LAVORA DA SEMPRE PER SUA RIQUALIFICAZIONE.
ANCHE A PARTIRE DALLA QUESTIONE MORALE.
Leggo da una nota di agenzia dell'anticipazione del nuovo libro di Bruno Vespa in cui Fausto Bertinotti sostiene che "il comunismo è diventata parola indicibile".
A differenza di Fausto, continuo a pensare che la parola comunismo sia evocativa e utile per illustrare il cammino di una lotta secolare, quella per l'eguaglianza e la libertà. Inoltre, se il problema è il logoramento di alcune parole, anche alcune che Fausto ha usato più volte con forza, come ad esempio la parola socialismo, non mi pare che stiano messe molto meglio della parola comunismo, anzi.
Proprio per questo il nostro partito si chiama Rifondazione comunista, perché puntiamo e cerchiamo di elaborare, ormai da decenni, una riqualificazione anche delle parole, oltre che delle scelte e degli impegni politici che ne conseguono.
Infine, è la stessa parola politica e l'intera classe politica che oggi viene giudicata, dalla gente comune, alla stregua di una parolaccia. Questo dato di fatto, però, non mi porta a dire che bisogna abbandonare il campo dalla politica e la lotta per il cambiamento della politica. Anzi, proprio per questo motivo ritengo che la questione morale sia un punto centrale della ricostruzione della stessa credibilità della parola politica. Mi dispiace solo che lo capisca bene Di Pietro, e non Fausto.
BERTINOTTI: COMUNISMO PAROLA INDICIBILE, ORA SERVE COSTITUENTE =
(AGI) - Roma, 3 ott. - "Comunismo e' una parola indicibile. Se
fermi qualcuno per strada e gli dici: io sono comunista, quello
non ti capisce". E' quanto spiega Fausto Bertinotti, ex leader
di Rifondazione comunista, nel libro di Bruno Vespa, "Viaggio
in un Italia diversa", uscito oggi da Mondadori-Rai Eri.
Nel libro Vespa scrive: "Di qui la necessita' di una nuova
costituente di sinistra. Di qui, secondo Bertinotti l'errore di
Ferrero di guardare con simpatia a Di Pietro 'perche' non ti
fermi piu' se dal comunismo precipiti nel populismo'".
Bertinotti inoltre "riconosce che nessuno, a parte la
Caritas 'ha capito davvero per tempo quale tragedia sociale
abbia prodotto la perdita di potere d'acquisto dei salari.
Perche' tutto questo disastro rovinato addosso alla sinistra?
Innanzitutto perche', vista la nostra efficacia ci hanno
considerato inutili. Il governo dell' Unione ha colpito l'unica
risorsa della sinistra radicale: il suo deposito di coerenza e
credibilita''. La conclusione: pur essendo stato fatto cadere
da destra, anche per la sinistra questo governo ha avuto un
bilancio impresentabile". E Prodi, chiede Vespa? "C'e' sempre
stata una sua sordita'. Nelle rare occasioni in cui si sono
fatte valere un cambio di passo, mi e' sembrato impossibile
averne un riscontro".
Quando Vespa gli chiede che senso ha oggi
la parola "comunismo" l'ex presidente dela Camera risponde:
"Ripropone innanzitutto il tema dell'uguaglianza in una
situazione in cui la disuguaglianza sembra diventata un
fenomeno naturale. C'e' un'idea per la quale i ricchi hanno
ragione e i poveri torto. In secondo luogo, il comunismo
ripropone in modo forte l'idea di liberta' contro ogni
discriminazione di genere, razza, religione, orientamento
sessuale. Compito del comunismo e' tenere insieme la questione
dei diritti sociali e dei diritti civili. Infine, la lotta allo
sfruttamento. Non basta la sola redistribuzione del reddito
attraverso lo Stato, serve la lotta alle gerarchie insite
nell'organizzazione sociale".
Alla domanda di Vespa "Una volta
il comunismo aveva come obiettivo la proprieta' statale dei
mezzi di produzione. E' un tema archiviato?", Bertinotti
risponde: "Niente affatto. Intanto, proprieta' pubblica non
significa necessariamente proprieta' statale. Basti pensare
agli acquedotti comunali. Se non abbiamo una visione statalista
della proprieta' pubblica, puntiamo tuttavia al superamento
della proprieta' privata. Questo e' assolutamente possibile, e
la crisi economica ce lo sta dimostrando. Marx diceva: noi oggi
siamo nel campo della proprieta' privata, forse arriveremo a
forme di p roprieta' pubblica e poi a un tipo di proprieta'
individuale contrapposta a quella privata, in cui ogni
individuo venga messo nelle condizioni di uguaglianza di essere
proprietario di se stesso, al di fuori di ogni meccanismo di
sfruttamento".
"Per Ferrero - spiega Vespa - sono impensabili oggi nuovi
accordi di governo con Pd e ci sono problemi anche nelle giunte
locali: 'non e' pensabile - ribatte Bertinotti - fare nella
stessa provincia accordi con noi e con l'Udc'". "Un esempio di
dissenso marcato", replica Vespa? "Bologna. Al comune andremo
separati - spiega Bertinotti - . Alla provincia andiamo
d'accordo. Qualcuno nel Pd pensa a rendere omogenee le giunte
del comune, dove non ci siamo, con quelle della provincia, e
magari domani della regione. Se sara' cosi', si scordino di
allearsi con noi nei comuni limitrofi, dove i nostri voti
servono per vincere". (AGI)
Red
031415 OTT 08
Bertinotti. Quando ripenso che questa sciantosa da salotto buono è stato il nostro segretario per tanto tempo mi vengono gli incubi. Per fortuna ce lo siamo levati dagli zebedei. Ce lo vedrei bene a discutere nelle trasmissioni di Maria De Filippi.
mah...sono alcuni mesi che per così dire, faccio vita privata.
Quando a "Porta a Porta" ho sentito parlare di "iato", ho capito immediatamente che avremmo straperso le elezioni.
Devo anche dire, che dalle parti dei (mi dicono) vincitori del congresso, il lessico non cambia granchè...
Credo si sia perso il senso vero e popolare di sinistra.
Auguri.
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