giovedì 11 settembre 2008

Chiediamo con forza le dimissioni di La Russa e di Alemanno


Dichiarazione di Claudio Grassi, ex senatore della Repubblica e Coordinatore nazionale di Essere comunisti

Non è possibile assistere in silenzio allo spettacolo indecoroso che esponenti di spicco del centro-destra ed esponenti del governo stanno dando in queste ore.
Prima il sindaco di Roma Gianni Alemanno che «non condanna» il fascismo ma solo le leggi razziali e ora il ministro La Russa che chiede «rispetto» per i combattenti repubblichini di Salò.
Questo non è più soltanto revisionismo storiografico, ma è il tentativo dall'alto di istituzionalizzare una visione della storia giustificazionista del regime fascista e quindi in insanabile contraddizione non solo con la verità storica ma anche con la natura democratica e resistenziale della Costituzione italiana.
In un Paese in cui la Carta costituzionale avesse un valore - innanzitutto per le istituzioni - quel sindaco e quel ministro si sarebbero già dimessi.
E' quello che noi chiediamo con forza.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Un'altra Italia, Un'altra politica

di ----

su Liberazione del 10/09/2008


Le politiche aggressive del Governo di centrodestra, sostenute in primo luogo da Confindustria, disegnano il quadro di un'Italia ripiegata su se stessa e che guarda con paura al futuro, un Paese dove pochi comandano, in cui il lavoro viene continuamente umiliato e mortificato, nel quale l'emergenza è evocata costantemente per giustificare la restaurazione di una società classista razzista e sessista. Che vede nei poveri, nei marginali e nei differenti, i suoi principali nemici. Che nega, specie nei migranti, il riconoscimento di diritti di cittadinanza con leggi come la Bossi Fini che non solo generano clandestinità e lavoro nero, ma calpestano fondamentali valori di umanità.
Questa è la risposta delle destre alla crisi profonda, di cui quella finanziaria è solo un aspetto, che attraversa il processo di globalizzazione e le teorie liberiste che l'hanno sostenuto. Una risposta che, naturalmente, ignora il fatto che solo un deciso mutamento del modello economico oggi operante può risolvere problemi drammatici, dei quali il più grave è la crisi ecologica planetaria. Spetta alla sinistra contrapporre un'altra idea di società e un coerente programma in difesa della democrazia e delle condizioni di vita delle persone. E' una risposta che non può tardare ed è l'unico modo per superare le conseguenze della sconfitta elettorale e politica.
Ci proponiamo perciò di contribuire alla costruzione di un'opposizione che sappia parlare al Paese a partire dai seguenti obiettivi :

riprendere un'azione per la pace e il disarmo di fronte a tutti i rischi di guerra, oggi particolarmente acuti nello scacchiere del Caucaso. La scommessa è ridare prospettiva a un ruolo dell'Europa quale principale protagonista di una politica che metta la parola fine all'unilateralismo dell'amministrazione Bush, al suo programma di scudo spaziale e di estensione delle basi militari nel mondo, all'occupazione in Iraq e Afghanistan (dove la presenza di truppe italiane non ha ormai alcuna giustificazione), ma anche alla sindrome da grande potenza che sta impossessandosi della Russia di Putin;

imporre su larga scala un'azione di difesa di retribuzioni e pensioni falcidiate dal caro vita , il quale causa un malessere che la destra tenta di trasformare in egoismo sociale, guerra tra poveri, in un protezionismo economico del tutto insensibile al permanere di gravi squilibri tra il Nord e il Sud del mondo. Di fronte alla piaga degli "omicidi bianchi" è necessario intensificare i controlli e imporre l'applicazione delle sanzioni alle imprese. Si tratta inoltre di valorizzare tutte le forme di lavoro: lottando contro precariato e lavoro nero, anche attraverso la determinazione di un nuovo quadro legislativo; sostenendo il reddito dei disoccupati e dei giovani inoccupati; ottenendo il riconoscimento di forme di lavoro informale e di economia solidale;

respingere l'attacco alla scuola pubblica, all'Università e alla ricerca, al servizio sanitario nazionale, ai diritti dei lavoratori e alla contrattazione collettiva . E' una vera e propria demolizione attuata attraverso un'azione di tagli indiscriminati e di licenziamenti, l'introduzione di processi di privatizzazione, e un'offensiva ideologica improntata a un ritorno al passato di chiaro stampo reazionario (maestro unico, ecc.). L'obiettivo della destra al governo è colpire al cuore le istituzioni del welfare che garantiscono l'esercizio dei diritti di cittadinanza. L'affondo è costituito da un'ipotesi di federalismo fiscale deprivato di ogni principio di mutua solidarietà;

rispondere con forza all'attacco contro le politiche volte a contrastare la violenza degli uomini contro le donne , riconoscendo il valore politico della lotta a tutte le forme di dominio patriarcale, dell'autodeterminazione delle donne e della libertà femminile nello spazio pubblico e nelle scelte personali;

sostenere il valore della laicità dello stato e riconoscere diritto di cittadinanza alle richieste dei movimenti per la libera scelta sessuale e per quelle relative al proprio destino biologico ;

sostenere le vertenze territoriali (No Tav, No Dal Molin, ecc.) che intendono intervenire democraticamente su temi di grande valore per le comunità, a partire dalle decisioni collettive sui temi ambientali, sulla salute e sui beni comuni., prima fra tutti l'acqua. Quella che si sta affermando con la destra al governo è un'idea di comunità corporativa, egoista, rozza e cattiva, un'idea di società che rischia di trasformare le nostre città e le loro periferie nei luoghi dell'esclusione. Bisogna far crescere una capacità di cambiamento radicale delle politiche riguardanti la gestione dei rifiuti e il sistema energetico. Con al centro la massima efficienza nell'uso delle risorse e l'uso delle fonti rinnovabili. Superando la logica dei megaimpianti distruttivi dei territori, del clima e delle risorse in via di esaurimento. E' fondamentale sostenere una forte ripresa del movimento antinuclearista che respinga la velleitaria politica del governo in campo energetico.

contrastare tutte le tentazioni autoritarie volte a negare o limitare fondamentali libertà democratiche e civili , a partire dalle scelte del governo dai temi della giustizia, della comunicazione e della libertà di stampa. O in tema di legge elettorale mettendo in questione diritti costituzionali di associazione e di rappresentanza. Si tratta anche di affermare una cultura della legalità contro le tendenze a garantire l'immunità dei forti con leggi ad personam e a criminalizzare i deboli.

Per queste ragioni e con questi obiettivi vogliamo costruire insieme un percorso che dia voce ad un'opposizione efficace, che superi la delusione provocata in tanti dal fallimento del Governo Prodi e dalla contemporanea sconfitta della sinistra, e raccolga risorse e proposte per questo paese in affanno.
L'attuale minoranza parlamentare non è certo in grado di svolgere questo compito, e comunque non da sola, animata com'è da pulsioni consociative sul piano delle riforme istituzionali, e su alcuni aspetti delle politiche economiche e sociali (come tanti imbarazzati silenzi dimostrano, dal caso Alitalia all'attacco a cui è sottoposta la scuola, dalla militarizzazione della gestione dei rifiuti campani alle ordinanze di tante amministrazioni locali lesive degli stessi principi costituzionali). Bisogna invece sapere cogliere il carattere sistematico dell'offensiva condotta dalle destre, sia sul terreno democratico, che su quelli civile e sociale, per potere generare un'opposizione politica e sociale che abbia l'ambizione di sconfiggere il Governo Berlusconi. Quindi, proponiamo una mobilitazione a sinistra, per "fare insieme", al fine di suscitare un fronte largo di opposizione che, pur in presenza di diverse prospettive di movimenti partiti, associazioni, comitati e singoli, sappia contribuire a contrastare in modo efficace le politiche di questo governo.
Al tal fine proponiamo la convocazione per il 11 ottobre di un'iniziativa di massa, pubblica e unitaria, rivolgendoci a tutte le forze politiche, sociali e culturali della sinistra e chiedendo a ognuna di esse di concorrere a un'iniziativa che non sia di una parte sola. Il nostro intento è contribuire all'avvio di una nuova stagione politica segnata da mobilitazioni, anche territorialmente articolate, sulle singole questioni e sui temi specifici sollevati.

Le prime adesioni:

Picciolini Anna, Pomeranzi Bianca, Acerbo Maurizio, Alzetta Andrea, Agostini Andrea, Agostinelli Mario, Agnoletto Vittorio, Argentino Ciro, Arlorio Giorgio, Azzarà Stefano G, Bagni Andrea, Barbarossa Imma, Belloni Gianni, Biasoli Alessandro, Boccia Maria Luisa, Bonfanti Elio, Borriello Carlo, Buccellato Bemedetta, Burgio Alberto, Bellucci Sergio, Benuzzi Nerina, Berrino Maddalena, Bertinotti Fausto, Bianchi Stefano, Bosco Marina, Botti Giacinto, Breda Augustin, Bruno Antonio, Buffo Gloria, Busetto Oriella, Cacciari Paolo, Campese Maria, Cannoni Mauro, Castronovi Antonio, Cavarocchi Francesca, Campus Maria Grazia, Casavecchia Wilma, Chiazza Cesare, Canali Elena, Chiarate Giuseppe, Castellina Luciana, Ceccarelli Bruno, Cecconi Stefano, Crippa Aurelio, Cena Mario, Cerini Luigi, Ciambotti Gianpiero, Ciofi Paolo, Cotone Anna, Cruccolini Eros, Cugusi Claudio, Cutrufelli Rosa Maria, Curzi Sandro, De Filippi Luisella, Deiana Elettra, D'Erme Nunzio, De Angelis Dante, De Checchi Loredana, De Nardis Paolo, Del Conte Antonella, De Cesaris Walter, Del Grosso Antonella, Del Rojo Jose Luis, Don Roberto Sardelli, Di Marca Pippo, Di Marco Mauro, Erminia Emprin, Fantozzi Roberta, Folena Pietro, Ferraro Riccardo, Ferrara Ciccio, Forenza Eleonora, Fraleone Loredana, Frias Mercedes, Francesco Francescaglia, Franceschini Davide, Gabbi Matteo, Gallini Clara, Giacomino Rocco, Gianni Alfonso, Giannini Fosco, Ginsborg Paul, Giordano Franco, Giovagnoli Sergio, Halacia Paolo, Giuliani Heidi, Kocijancic Igor, Giunti Chiara, Grandi Alfiero, Gonnella Giuseppe, Guglielmetti Rita, Hack Margherita, Joannas Roberto, Ingrao Pietro, Ingrilli Donata, Lami Beniamino, Lareno Antonio, Lavaggi Rita, Livio Gigi, Lihygm Salvatore, Lombardi Mirko, Latella Roberto, Lauren Umberto, Leonesio Piero, Leoni Carlo, Licandro Orazio, Losa Lia, Maffezzoli Dora, Mantovani Ramon, Mascia Graziella, Mastroianni Roberto, Mauceri Corrado, Miraglia Filippo, Mirimao Sergio, Maselli Citto, Mele Giorgio, Menichetti Paolo, Menapace Lidia, Mollitti Siliano, Monicelli Mario, Monteventi Valerio, Migliore Gennaro, Minà Gianni, Molin Giorgio, Molinari Elio, Mornoroli Andrea, Montagni Andrea, Musacchio Roberto, Nizi Fabrizio, Oggionni Simone, Occhipinti Andrea, Ottaviano Franco, Palermi Manuela, Palermo Mario, Palumbo Gianni, Piccolotti Elisabetta, Pisa Silvana, Piobbichi Francesco, Pivetta Marina, Panzino Simona, Prestipino Giuseppe, Prezioso Giovanni, Pesacane Ciro, Puleo Renata, Ravaioli Carla, Regolo Luigi, Razzi Fausto, Ricotti Simona, Rinaldini Tiziano, Riolo Giorgio, Riviello Anna Maria, Ronzitti Mino, Rossi Rossano, Russo Spena Giovanni, Saccoman Giancarlo, Sai Mario, Sgobio Pino, Salvato Ersilia, Scimeca Pasquale, Scotto Arturo, Servo Luigi, Sonego Rita, Sacconi Claudia, Salinari Raffaele K., Scarnati Paola, Semeraro Aldo, Smeriglio Massimiliano, Somma Niko, Sentinelli Patrizia, Sgrò Antonio, Stramaccioni, Gabriella Squillanti A Davide, Steri Bruno, Sullo Gigi, Tamburino Luigi, Tommasello Federico, Tonon Patrizio, Torelli Massimo, Tassinari Stefano, Tortorella Aldo, Tosini Sergio, Trevisan Luca, Vannoni Mauro, Vassallo Paleologo Fulvio, Vertecchi Benedetto, Vendola Nichi, Venier Jacopo, Voza Pasquale, Zampini Sergio, Zanoli Renato, Zipponi Maurizio, Zola Angelo

Anonimo ha detto...

"ma anche alla sindrome da grande potenza che sta impossessandosi della Russia di Putin"


stiamo cagando fuori dal vasinio


Terza Posizione Stalinista

Anonimo ha detto...

Grassi: "La legge elettorale per le europee proposta dalla destra è una 'porcata' bis"

di Claudio Grassi

su redazione del 11/09/2008


La proposta di legge elettorale per le europee avanzata dal centrodestra – che prevede soglia di sbarramento al 5% ed eliminazione delle preferenze – può essere definita porcata (Porcellum) numero 2.

Una vera legge truffa. Con questa operazione si vuole impedire l'accesso al parlamento europeo delle forze della Sinistra che già sono state escluse dal parlamento italiano.

Nemmeno ragionando con il punto di vista maggioritario e governista, che noi non condividiamo, vi sono motivi validi per fare questo.

Non esiste né un problema di "governabilità" poiché, come è noto, a Strasburgo non si eleggono governi, né di proliferazione di gruppi parlamentari poiché in Europa i gruppi sono 7 e tali rimarranno a prescindere dalla legge elettorale del nostro Paese.

Quindi il motivo vero è uno solo: fare fuori la Sinistra e le forze minori. Un attacco pesantissimo alla democrazia poiché in questo modo milioni di voti non avrebbero alcuna rappresentanza. Occorre reagire. Tutte le forze democratiche a cui sta a cuore il pluralismo, si facciano sentire.

Per parte nostra, come Rifondazione, già domenica alla manifestazione del teatro Brancaccio porremo questo punto – la sconfitta di questa proposta di legge – come obiettivo prioritario della campagna d'autunno e la prossima settimana saremo davanti alle sedi dei partiti di destra a protestare.

11.09.2008

Anonimo ha detto...

I clubs più antichi in UK
Inghilterra:

1857 Shieffield FC
1862 Notts County
1863 Stoke City
1865 Nottingham Forest
1866 Chesterfield
1867 Sheffield Wednesday
1870 Rotherham United
1871 Reading
1874 Aston Villa
1874 Bolton Wanderers
1874 Macclesfield Town
1874 Northwich Victoria







Scozia:

1867 Queen's Park
1869 Kilmarnock
1870 Stranraer
1872 Dumbarton
1873 Rangers
1874 Hamilton Academical
1874 Hearts
1874 Morton

Galles:

1872 Wrexham

Anonimo ha detto...

Cally, l'idolo della Kop
Se entrate al The Albert, il pub adiacente Anfield e, sorseggiando una pinta, domandate a qualche tifoso un pò attempato chi è il giocatore più amato tra quelli che hanno vestito in passato la gloriosa maglia dei Reds non vi sentirete rispondere Kevin Keegan, o Kenny Dalglish o magari Alan Kennedy o John Barnes ma vi diranno un nome che i tifosi più giovani del Liverpool conosceranno meno o forse per niente: Ian Callaghan. Il motivo? Andiamo a scoprirlo...

Ian Robert nasce il 10 aprile del 1942 a Toxteth, un sobborgo di Liverpool ed entrò a 15 anni da apprendista nel club. Tifoso dei reds sin da piccolissimo (rifiutò anche un provino per i rivali dell'Everton perchè disse non si sarebbe sentito a suo agio) Ian aveva come idolo un attaccante che fece la storia del club negli anni 40 e 50, lo scozzese Bill Liddell. Il ragazzino si fece notare subito e debuttò il 16 aprile 1960, il Liverpool surclassò il Bristol Rovers per 4 a 0 e lui entrò in campo proprio al posto del suo idolo di bambino Liddell, che stava giocando la sua ultima stagione ad Anfield e che diede in seguito molti saggi consigli al giovane Ian. Quel giorno nuvoloso di metà aprile 1960 Callaghan fece un ottima gara ed uscì dal campo tra gli applausi, poi tornò nella squadra riserve, anche se per poco. Al tempo il club non navigava in buone acque. Alla fine della stagione 1953-54 il Liverpool, giunto ultimo con appena 22 punti, era retrocesso in seconda divisione e ritorno' nella massima serie solo nella stagione 1961-62, con l'avvento in panchina di Bill Shankly. Callaghan quindi entrò nel Liverpool nel suo periodo più buio e vi rimase fedele per 18 anni (fino al 1978), partecipando all'evoluzione storica e ai grandi trionfi dei Reds, che dominarono la scena nazionale ed europea negli anni 70. Ala destra, titolare già nel 1961, fu uno degli artefici della promozione in first division del 1961, il suo primo goal con la maglia rossa lo realizzò il 4 novembre 61 contro il Preston North End al quale ne seguirono altri 68, per un totale di 69 reti nell'arco della sua lunga permanenza ad Anfield. Il tutto al cospetto di ben 856 (!) partite di cui 640 di lega, che ancora oggi fanno detenere a Callaghan il record di presenze assoluto dei reds. Il palmares dell'idolo della Kop parla chiaro: 5 campionati inglesi (64-66-73-76-77), 2 Fa Cup ( 65-74), 6 Charity Shield (64-65-66-74-76-78), 2 coppe dei Campioni (77 e 78), 2 coppe Uefa (73 e 76), e 1 supercoppa Europea (77). Tutte da protagonista indiscusso. Inoltre campione del mondo con la nazionale inglese nel 1966, anche se da riserva con appena una presenza ( con la maglia numero sette ) nel match vinto sulla Francia 2 a 0 con due reti di Roger Hunt. Poi Alf Ramsey gli preferì un "certo" Alan Ball. Lui tornò in nazionale 11 anni e 49 giorni dopo quel giorno ( altro record ), quando il 7 settembre 1977 Ron Greenwood lo schierò per un match amichevole contro la Svizzera terminato 0 a 0. In tutto furono 4 le presenze con la maglia dei 3 leoni. Poche considerato il valore del giocatore. Nel 1974 venne nominato dalla stampa sportiva inglese giocatore dell'anno e divenne membro dell'impero Britannico, titolo conferitogli per i suoi servizi sportivi. "Cally" (così veniva chiamato affettuosamente da tutti) era un giocatore di estrema saggezza tattica, veloce nel dribbling e ottimo assist man e soprattutto un giocatore amato da tutti, mai sopra le righe, un vero gentleman considerato che in ben 856 matches disputati tra campionato, coppe nazionali ed europee non venne mai ammonito, neppure una volta. Emblematica una frase del leggendario Shankly su di lui:" Cosa penso di Ian Callaghan? Che è un grande uomo ed un ottimo giocatore e soprattutto che non è mai cambiato. Potreste picchettare la vostra vita su di lui". Ian anni dopo rivelò in un'intervista che Shankly non gli aveva mai dato consigli tattici prima di scendere in campo, tanta era la fiducia che il manager scozzese riponeva in lui. Questo era, è e sarà Ian Callaghan per i tifosi del Liverpool. E lui, che oggi ha 65 anni e che ha sempre tenuto un basso profilo dopo il suo ritiro, non ha mai smesso di tifare Liverpool. Basta recarsi ad Anfield quando giocano i Reds: Cally è lì, sempre presente, come quando era un ragazzino e sognava di diventare un idolo della Kop...

Anonimo ha detto...

Gascoigne nel baratro
"Lasciatemi morire"

L'ex fuoriclasse britannico è stato ricoverato in una clinica portoghese per una sospetta overdose di pillole e alcol. Inutili le preghiere dell'ex moglie e dei figli, accorsi per convincerlo a tornare in Inghilterra e farsi curare


LONDRA (Gb), 13 settembre 2008 - Nuovo collasso per Paul Gascoigne, ricoverato per una sospetta overdose di pillole e alcool in un ospedale portoghese, 24 ore dopo l’incontro con l’ex moglie Sheryl, la figlia Bianca, il figlio Regan e il figliastro Mason, nel quale i quattro lo avevano supplicato di entrare in clinica a disintossicarsi. Una richiesta a cui Gazza, per tutta risposta, pare abbia replicato con un perentorio “f***off”, chiedendo poi che lo lasciassero morire in pace. A ricostruire l’ennesimo crollo dell’ex campione di Tottenham e Lazio è il Sun, mentre il Daily Starracconta in prima pagina il drammatico incontro con i familiari nell’hotel a cinque stelle dell’Algarve dove attualmente Gazza vive. "Lo hanno ricoverato per una sospetta overdose di pillole e alcol – ha raccontato al primo tabloid una fonte vicina a Gascoigne – e quando è arrivata l’ambulanza, lui era semi-cosciente e aveva vicino a sé una ragazza. Inizialmente, ha provato anche a scherzare dicendo di essersi rotto l’anca e di voler andare in ospedale a farsi controllare, ma i dottori lo hanno immediatamente sedato e gli hanno fatto la lavanda gastrica".
LACRIME - Poche ore prima, come detto, l’ex moglie Sheryl e la figlia Bianca avevano tentato inutilmente di convincerlo a chiudere con la bottiglia e a far ritorno con loro in Inghilterra, per entrare in rehab, dove dei medici qualificati lo stavano già aspettando. Stando a quanto si legge sullo Star, che riporta le confidenza di un membro dello staff del Dona Filipa Hotel, le due donne lo avrebbero pregato fra le lacrime di partire con loro, ma l’ex stella della Nazionale sarebbe stato irremovibile e le avrebbe pure mandate a quel paese, chiedendo di essere lasciato solo, così poteva tornare a bere. "I suoi familiari sono arrivati martedì – ha raccontato la fonte al tabloid – e hanno cominciato a girare per i bar e i locali di Vale do Lobo, chiedendo a tutti se avessero visto Paul Gascoigne. Mason è entrato in un bar chiamato Monty’s, dove gli avevano detto che il padre era stato visto, mentre Sheryl e Bianca sono rimaste fuori, nel caso in cui lui le avesse riconosciute. Ma, in tutta onestà, non è che abbiano dovuto chiedere troppo in giro, perché tutti sanno che Gazza è qui, visto che si è già messo nei guai qualche volta a causa della bottiglia".
ALCOL CON LA STAR TV - Infatti, stando alla ricostruzione del giornale, Sheryl e i figli non ci avrebbero messo granché a trovare Gazza al Dona Filipa, dove stava bevendo a tutto spiano con l’ex stella di "Coronation Street" (celebre soap inglese, ndr) Bradley Walsh. "I quattro sono arrivati alla reception – ha continuato il testimone – e, dopo aver mostrato i documenti d’identità, hanno chiesto di vedere Gascoigne. Hanno parlato per una vita con lui al telefono, prima che Gazza si decidesse a farli salire, ma l’incontro è durato pochi minuti e quando sono ridiscesi, Regan era in lacrime mentre Sheryl, Bianca e Mason erano decisamente sconvolti. A quanto hanno raccontato, avevano trovato un posto in clinica a Gascoigne perché si disintossicasse, sostenendo che quella fosse la sua ultima possibilità di salvezza ma, tanto per usare un eufemismo, lui avrebbe detto loro di andarsene e di lasciarlo bere in pace". Dopo il fallimentare tentativo di riportare Gazza a casa, i familiari sono rientrati in Inghilterra e Bianca avrebbe già confidato ad alcuni amici di non voler più rivedere il padre fino a quando non starà meglio. Ma, a detta dei medici e come ha poi drammaticamente confermato il collasso del giorno dopo, questa possibilità potrebbe non verificarsi mai più.

Simona Marchetti

Anonimo ha detto...

Dall'Album: Curre Curre Guagliò
dei 99 Posse, vogliate gradire:

Rigurgito Antifascista

Fichettini inamidati tutti turgidi e induriti
vanno per la strada tutti fieri ed impettiti
si sentono virili atletici e puristi
sono merda secca al sole sono luridi fascisti
Domenica allo stadio tutti a sfogare
frustrazioni accumulate in settimane ad obbedire
obbedire ad un potere strumentale al capitale
sissignore mi dispiace ho fatto male
Cala la notte e metti a posto le cartelle
reggono i calzoni con due comode bretelle
rasano la testa l’anfibio bene in mostra
coltello nella tasca ed incomincia la giostra
Drogato, negro, frocio, comunista pervertito
terrone punk’ a bestia sadomaso travestito
è inutile nasconderti sarai individuato
e nel cuore della notte sarai sprangato
20 a 1 è la tua forza fascio infame
ti nascondi ed alle spalle mi colpisci con le lame
non ti fai vedere in faccia non serve a niente
con la tua puzza di merda ti distinguo tra la gente

rit. C’ho un rigurgito antifascista
se vedo un punto nero ci sparo a vista.
C’ho un rigurgito antifascista
se vedo un punto nero ci sparo a vista.
C’ho un rigurgito antifascista iiiihhhh
se vedo un punto nero ci sparo a vista iiiihhhh

Sta' a sentire verme schifoso
tu non mi fai paura ti mando a riposo
c’è una sola violenza che posso accettare
lotta di classe contropotere
Violenza dettata da necessità
necessità oggettiva quella di poter campre
Campare liberato dal lavoro salariato
ma la tua violenza l’ho già spiegato
è l’azione più eclatante miserabile e impotente
di chi non può far più niente disprezzato dalla gente

rit. C’ho un rigurgito antifascista
se vedo un punto nero ci sparo a vista.
C’ho un rigurgito antifascista
se vedo un punto nero ci sparo a vista.
C’ho un rigurgito antifascista iiiihhhh
se vedo un punto nero ci sparo a vista iiiihhhh iiiihhhh

Sei il braccio armato del padronato
che ti succhia fino all’osso e poi sei licenziato
miserabile servo dei servi del potere
tu questo lo sai bene e ti fa incazzare
vuoto come un cesso non ti sai organizzare
vigliacco depresso, incominci a picchiare
dite rivoluzione fottutissimi vermi
ma siete solo servi dei servi dei servi
”Servi dei servi dei servi\"
nulla può smentire la natura dei bastardi
generati come automi o peggio bene di consumo
sistematicamente MERDA
per chi vende immagini ricicla stereotipi
a reti unificate per la brava gente
l’informazione di regime non vede e non sente niente
non si parla di chi è picchiato bruciato
mentre il fascista oggi è guardia dello stato
in nome di un valore finto uccide per istinto
come bestie feroci accecate dalla tua idiozia
99 POSSE e ZOU antifascismo militante
senza tregua la sola costante
in culo alla gente che pensa incoerentemente
per questo chi mi ascolta non mi darà torto
l’unico fascista buono è il fascista morto”

rit. C’ho un rigurgito antifascista
se vedo un punto nero ci sparo a vista.
C’ho un rigurgito antifascista
se vedo un punto nero ci sparo a vista.
C’ho un rigurgito antifascista iiiihhhh
se vedo un punto nero ci sparo a vista iiiihhhh iiiihhhh
ah ah ah iiiihhhh

Dico non mi provocare dico non mi disturbare
dico stammi lontano dico vattene a cacare
dico se mi incontri per la strada incomincia a scappare
tieni bene a mente dico non dimenticare
Tocca i compagni e sò’ cazzi da cacare
mi puoi fare l’agguato mi puoi sprangare
ma i compagni sono tanti ti verranno a cercare
in massa di giorno per fartela pagare
E allora non si scappa non c’è niente da fare
la rabbia dei compagni no non la si può fermare
come non si può fermare il proprio stesso respirare
lottare e respirare perché è quello che siamo
respiri per non morire
lotti per continuare a campare
La lotta continua va avanti si evolve
e dopo tanti anni di infamie e di vergogne
sarete ricacciati per sempre nelle fogne

rit. C’ho un rigurgito antifascista
se vedo un punto nero ci sparo a vista.
C’ho un rigurgito antifascista
se vedo un punto nero ci sparo a vista.
C’ho un rigurgito antifascista iiiihhhh
se vedo un punto nero ci sparo a vista iiiihhhh
C’ho un rigurgito antifascista iiiihhhh
se vedo un punto nero ci sparo a vista iiiihhhh
C’ho un rigurgito antifascista iiiihhhh
C’ho un rigurgito antifascista iiiihhhh
C’ho un rigurgito antifascista iiiihhhh

Anonimo ha detto...

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